Malattia celiaca, Sprue non tropicale, Sprue celiaca,
Enteropatia da glutine, Steatorrea idiopatica.
Quadro clinico
Prevalenza 1/250 persone in Italia (o 1/1000 in Italia???)
Paziente di qualsiasi età, dallo svezzamento (quindi
dall’inizio di una dieta glutinata) fino all’età avanzata (1/5 >60 anni). Si
ha un’attenuazione intorno ai 10-20 anni, con ripresa dopo i 30 anni.
Non sempre celiachia = diarrea.
I sintomi
e i segni sono legati alla presenza nell’intestino di soluti non assorbiti e al
loro mancato utilizzo.
Sintomi
gastrointestinali
1.
Aumento volume delle feci (chiare, abbondanti,
fetide, untuose, schiumose);
2.
Diarrea;
3.
Steatorrea;
4.
Meteorismo.
Sintomi sistemici
1.
Dermatite erpetiforme;
2.
Anemia sideropenica;
3.
Calo ponderale (mancato assorbimento e riduzione
dell’assunzione di cibo);
4.
Ipostaturalismo (nel bambino);
5.
Sintomi neurologici
6.
Osteopenia
7.
Stomatite aftosa
8.
Ipertransaminasemia idiopatica (senza altra
alterazione epatica): il 10% dei pazienti con aumento delle transaminasi con
causa ignota sono celiaci, spesso silenti sul piano clinico. Qui è quindi
consigliato lo screening con ricerca degli anticorpi.
Nel bambino (esordio
più severo)
1.
Ridotta velocità di crescita (di anno in anno
diminuisce il percentile): l’aumento del peso e della statura non è proporzionale
all’’età.
2.
Ritardo puberale
3.
Alterazioni osteocondrali
4.
Anemia
Nell’adulto
(quadro meno severo)
1.
La prima presentazione è l’anemia sideropenica
(potrebbe anche essere da deficit di Vit. B12, ma questa si manifesta molto
dopo della sideropenia);
2.
Diarrea, steatorrea (notturna);
3.
Calo ponderale;
4.
Sintomi IBS.
Considerazioni per
sospettare la celiachia, la quale è spesso associata a:
1.
Dermatite atopica (nel 20% dei celiaci non
trattati);
2.
Sindrome di Down;
3.
Sindrome di Turner;
4.
Diabete mellito di tipo 1;
5.
Deficit IgA;
6.
Sarcoidosi;
7.
Malattia tiroidea.
Altri sintomi/segni
difficilmente riconducibili alla malattia celiaca.
1.
Anemia (micro-, macro- e normocitica, da
malassorbimento di fe++ o B12);
2.
Tendenza a sanguinamento: carenza di Vit. K,
deficit di protrombina;
3.
Edemi declivi e palpebrali: ipoalbuminemia;
4.
Deficit di Calcio e Vit. D: dolori ossei per
conseguente iperparatiroidismo;
5.
Ipotensione
6.
Iperpigmentazione cutanea e delle mucosa;
7.
Ipostaturalismo;
8.
Ipertransaminasemia;
9.
Dispepsia;
10. Amenorrea-infertilità
11. Ipoplasia
dello smalto dentario e stomatie aftosa;
12. Cute
secca, disidratata e colore tipo “cera vecchia”: mancanza Vit. A;
13. Alopecia;
14. Tetania-crampi:
ipocalcemia.
COMPLICANZE
i.
Sprue collagenosica: è uno stadio avanzato della
malattia da deposizione di collagene a livello della membrana basale della
mucosa intestinale; Malassorbimento ingravescente e irreversibile; refrattario
a risposta a dieta aglutinata;
ii.
Ileo-digiunite da processo infiammatorio cronico
con ulcerazioni del digiuno e perforazioni intestinali;
iii.
Neoplasie: linfoma intestinale a cellule T
(linfoma non Hodgkin) e carcinoma intestinale
DIAGNOSI
A.
Quadro
clinico
Selezione dei
pazienti da sottoporre a biopsia
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Sensibilità
|
Specificità
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Ab anti endomisio
(IgA) EMA
|
>95%
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>98%
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Ab anti
transglutaminasi (IgA) ATg
|
>95%
|
>96%
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|
Non c’è motivo di farlo
|
NB. I celiaci negativi sono il 3-4%, ma comunque sono
un’eccezione.
Ab Anti reticolina IgA ???
Nei pazienti celiaci vi è un’alta incidenza di deficit di
IgA e quindi dovrebbe essere determinata la concentrazione sierica totale di
IgA. Se vi è una deficienza di IgA, si possono ricercare gli Ab anti
transglutaminasi IgG.
La presenza di anticorpi IgA anti endomisio nella sprue
celiaca non trattata ha maggiore sensibilità e specificità rispetto agli
anticorpi anti gliadina. Tuttavia gli anticorpi anti endomisio si negativizzano
dopo 6-12 mesi di dieta aglutinata. Se rimangono invece persistentemente
elevati sono indicativi di una scarsa compliance alla terapia aglutinata.
I pazienti celiaci con sieronegatività di questi anticorpi
con normali concentrazioni di IgA sono stati segnalati nel 6.4-9.1% dei casi,
ma si trattava spesso di anziani o pazienti con malattia grave.
B.
BIOPSIA
(con conferma istologica compatibile con Malattia Celiaca).
BIOPSIA: diagnosi, controllo, dopo scatenamento (chellenge).
Duodenoscopia con almeno 6 biopsie duodenali.
Istologia (reversibile con la dieta aglutinata)
1.
infiltrato linfocitario T (prevalentemente CD8):
nell’epitelio e nella lamina propria (nella L.P. a cellularità aumentata, anche
plasmacellule e mastcellule);
2.
ipertrofia delle cripte: più aumento indice
mitotico;
3.
atrofia o assenza dei villi (riduzione del
rapporto villi/cripte normalmente tra 4-5:1);
Più enterociti con aspetto cuboide.
C.
Quindi
dieta aglutinata e regressione dei sintomi. (Prima si rieffettuava la
biopsia per confermare il ripristino istologico fisiologico, quindi di nuovo
dieta glutinata e biopsia a conferma della ricomparsa delle alterazioni
istologiche. Oggi queste ulteriori due biopsia non si eseguono più).
Da un punto di vista istologico:
Un MARSH 1 con Ab NEGATIVI non è malattia.
Se un paziente ha i sintomi caratteristici, ha le
alterazioni istologiche ma ha gli Ab NEGATIVI è invece comunque celiaco à Quindi lo si mette a
dieta aglutinata nel follow-up, i sintomi regrediscono ed ho la conferma.
CLASSIFICAZIONE DI MARSH
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Classificazione
istologica delle lesioni intestinali nella Malattia Celiaca
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Pre-celiaco
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Aumento IEL (linfociti intraepiteliali); >40/100 c.e.*
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TIPO 1
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Iperplasia delle cripte con struttura dei villi conservata
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TIPO 2
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|
Inizio sintomi
|
Atrofia lieve dei villi
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TIPO 3A
|
Celiaco puro
|
Atrofia subtotale dei villi
|
TIPO 3B
|
Atrofia totale dei villi
|
TIPO 3C
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|
*c.e. = cellule epiteliali,
normalmente 10/100 c.e.
|
|
NO MARSH
|
Iplopasia totale della
mucosa
|
Stage 4
|
Malattia celiaca refrattaria
Clone aberrante di linfociti T citotossici
intraepiteliali (rari angiomi
monoclonali del recettore Y delle cellule T): il 75% della sprue refrattaria è
dovuto a questo.
Manifestazioni:
|
Ulcerazioni della mucosa;
|
|
Progressione cellulare e clinica verso il linfoma T;
|
|
Cavitazione linfonodale.
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Complicanze:
|
Linfoma a Cellule T (10-15%), sopravvivenza <15% a 5 anni;
|
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Digiuno-ileite ulcerativa, rara e associata a EATL;
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Sprue collagena, associata a Malattia Celiaca nel 36% dei
casi.
|
La diagnosi viene raggiunta per esclusione: severa enterite
sintomatica, con atrofia dei villi, non rispondente alla dieta aglutinata, condotta
da almeno 6 mesi.
Eziologia
Gliadina: segmento peptidico del glutine. La gliadina alfa è
quella più coinvolta.
Glutine: frumento, camut, farro, orzo, segale, avena, grano.
No glutine: castagne, ceci, legumi, mais, patate, riso,
soia, vino, pasta di mandorle, granoturco.
Fattori ambientali: sorveglianza immunologica delle frazioni
della gliadina (porzione del glutine) con patogeni enterici (adenovirus 12).
Fattori genetici: concordanza tra pazienti di primo grado (18%)
o gemelli omozigoti (70%, quindi non assoluta).
Associazione con HLA DQ2 (80% tra fratelli) e DQ8. Tuttavia
DQ2 e DQ8 sono nel 20-30% della popolazione normale, quindi nei pazienti con
sintomi e positività per questo HLAàmalattia
celiaca. Essere solo positivo per questi HLA non significa avere la malattia.
CLASSIFICAZIONE MALATTIA CELIACA
|
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M.C. FRANCA:
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Tipiche lesioni intestinali (infiltrato, ipertrofia
cripte, atrofia villi);
|
M.C. POTENZIALE:
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Geni HLA +, Ab + ma NO LESIONI, NO SINTOMI;
|
M.C. LATENTE:
|
Infiltrato, ipertrofia cripte ma NO atrofia villi (MARSH 1
e 2);
- diagnosi spesso a
posteriori -
|
M.C. REFRATTARIA:
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perdita della capacita di rispondere alla dieta aglutinata;
|
M.C. INDEFINITA:
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Refrattaria fin dalla diagnosi alla dieta aglutinata;
|
M.C. SILENTE:
|
Soltanto Ab +, sono pazienti diagnosticati in seguito a
screeening sulla popolazione generale o su familiari di celiaci.
|
Importanza relativa
LABORATORIO
Squilibrio elettrolitico: ipokaliemia, ipocalcemia (sintomi neurologici), ipomagnesemia e
acidosi metabolica possono svilupparsi;
Evidenza di malnutrizione: ipoalbuminemia (edemi declivi e palpebrali),
ipoproteinemia, ipocolesterolemia, bassi livelli di carotene sierico possono
essere presenti;
Anemia
sideropenica, da deficit di folati e raramente da deficit di Vit. B12, può
essere presente. Sideremia bassa è un segno comune. Il tempo di protrombina
(PT) è allungato a causa di malassorbimento di Vitamia KàTendenza a sanguinamento. Deficit vitamina D (dolori ossei per conseguente iperparatiroidismo).
Esame delle feci: tipico aspetto di feci grasse di volume
aumentato con odore rancido suggeriscono malassorbimento dei grassi. Test con
colorazione di Sudan può rilevare la presenza delle goccioline grasse.
Steatorrea meglio documentabile con raccolta di feci grasse per 72 ore.
Test orali di tolleranza: Escrezione di idrogeno, prodotto
di fermentazione batterica di lattosio non assorbito è spesso elevata nella sprue
celiaca. Il test di tolleranza orale al D-xilosio può rilevare malassorbimento
di carboidrati. D-xilosio è preferenzialmente assorbito a livello del piccolo
intestino prossimale ed escreto nelle urine non metabolizzato. Nella sprue
celiaca vi sono bassi livelli di D-xilosio nelle urine e nel sangue. La
tolleranza al lattosio è un altro test orale eseguibile.
COMPLICANZE
Aumentato rischio di malattie maligne: adenocarcinoma
dell’orofaringe, dell’esofago, del
pancreas, del piccolo e grande intestino e del tratto epatobiliare.
Enteropatie associate a linfoma a cellule T.
TERAPIA
La terapia si basa su una assoluta dieta aglutinata.
Nei pazienti refrattari alla terapia aglutinata possono
essere utili i corticosteroidi. Se non rispondono neanche ai corticosteroidi,
probabilmente sono presenti condizioni di comorbidità come i linfomi del
piccolo intestino, che devono essere indagati.
PROGNOSI
Prognosi eccellente per quei pazienti che rispondono bene
alla terapia aglutinata. Prognosi non buona per quei pazienti refrattari alla
terapia aglutinata.
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